
  
  ESCURSIONI 2007 
  14 GENNAIO 2007 - MONEGLIA / RIVA TRIGOSO
 
Partenza col nuovo programma 2007. Iniziamo dalla Liguria, spingendoci a nord delle 5 Terre (ormai percorse diverse volte) e di Bonassola-Framura. Siamo a ridosso di Sestri Levante. Comunque in questo inverno che somiglia sempre più ad una primavera, abbiamo avuto una giornata piuttosto grigia, ma per fortuna con assenza di pioggia ed anzi anche con un po' di sole alla fine.  
  Gruppetto abbastanza numeroso, circa 25 persone, con il ritorno della "Compagnia del Mare", cioè di coloro che gradiscono maggiormente questi luoghi.
  Breve cronaca della giornata: si lasciano le auto alla stazione di Moneglia e si prende subito il sentiero in salita, contraddistinto da segno trattino-punto di colore rosso (qui non usano i numeri).  Grazie al numeroso materiale informativo raccolto da Paolo Morelli, non abbiamo avuto problemi nel trovare il sentiero giusto e poi è anche abbastanza ben segnato.  Unico problema che ci ha ritardato la tabella di marcia i numerosi pini che, a causa di un incendio e anche di malattie, sono caduti di traverso al sentiero, in alcuni casi anche con difficoltà di attraversamento. Peraltro le amm.ni comunali non hanno neppure provveduto a dare un seppur sommario taglio ai tronchi per facilitare il passaggio; diciamo comunque che ciò ha rappresentato un diversivo, anche se ci siamo macchiati di nero causa i tronchi sbruciacchiati.  Da notare numerose piante di corbezzolo con le bacche ancora mature e molto buone!
  In circa 5,30 ore e con 10 km. si cammino siamo arrivati alla stazione di Riva Trigoso dove abbiamo preso il treno per tornare a Moneglia.
Segnavia alla partenza Il gruppo ad un primo bivio Passaggio impegnativo 1 Passaggio impegnativo 2 Nel bosco bruciato La Torre di Punta Baffe Riva Trigoso panorama Moneglia panorama Margherita e Alessandra nella torre Corbezzolo Mirto
4 FEBBRAIO 2007 - MASSA E COZZILE  
La stupenda giornata (primaverile) ci ha molto favorito in questa tranquilla passeggiata nella "Svizzera Pesciatina", toccando i borghi medievali di Massa e Cozzile. Non c'è molto da dire, abbiamo percorso un giro a 8 partendo dal borgo di Massa e seguendo un itinerario preso dal materiale turistico-sentieristico fornitoci dal locale ufficio del turismo. Attraverso boschi di pini, acacie, cerri, castagni abbiamo percorso circa 13 km.  Il pranzo è stato consumato su un bel prato nei pressi della "Verruca" con le rovine di un antico maniero. Sosta finale a Cozzile con riposino alla base del castello, da cui si spazia sulla Valdinievole fino ai monti di Chianni e Volterra.
  Partecipanti  27.
Porta di ingresso Massa Ponte di Barano Un somaro Passaggio su torrente Pranzo 1 Pranzo 2 Pranzo 3 Vista sulla piana di Firenze Castello di Cozzile 1 Castello di Cozzile 2 Riposo al castello
4 MARZO 2007   -  ANELLO DI SAN GALGANO/CHIUSDINO
Quando a suo tempo abbiamo pubblicato il 
programma siamo stati profeti nell'ipotizzare lo spostamento di una settimana di 
questa escursione in caso di maltempo. In effetti domenica scorsa era proprio 
brutto mentre oggi una splendida giornata quasi di "fine aprile" (in questo 
inverno così anomalo) ci ha accompagnato in questo bellissimo giro ad anello che 
ci ha fatto conoscere il bel borgo di Chiusdino e la famosissima abbazia 
medievale di S.Galgano.
Ordunque numerosi partecipanti, circa 30, seppur con l'assenza di amici che 
prevedevamo fossero presenti, ma che, per vari motivi, non sono potuti venire. 
Gradita partgecipazione degli "amanti della Liguria", come Guido Batoni e 
signora.
Quindi temperatura primaverile con un sole che alla fine ci ha resi un po' 
"rossi" in viso, prendiamolo come anticipo di abbronzatura.    
Partenza da  Frassini in direzione di Chiusdino, in salita relativamente 
impegnativa, visita del paese e discesa in direzione di S. Galgano.
Percorsi circa 29000 passi per un totale di ca. 19 km.  Nota di colore, 
tanto per vivacizzare la gita: Paolo e Enzo, discendendo da Chiusdino, hanno 
perso il gruppo e, pur disponendo di un sofisticato apparecchio GPS, alla fine 
hanno dovuto ricorrere alle istruzioni telefoniche per ricongiungersi con gli 
altri che nel frattempo stavano pranzando. Inutile raccontare i vari 
commenti....
Chiusdino 
panorama       
La 
Porta senese      
Interno del 
borgo di Chiusdino         
Pranzo 1        
Pranzo 2      
In vista di 
S.Galgano
Interno 
dell'abbazia       
 Gruppo 
all'interno        
Panorama 
dell'abbazia        
La Spada nella roccia
 
18 MARZO 2007 - ANELLO DEI CASTELLI DEL CHIANTI
In attesa dell'arrivo di una massa di aria 
fredda che, sembra, ci riporterà per poco nell'inverno, questa primavera 
incipiente ci ha regalato un'altra bella giornata, estremamente favorevole per 
questo tipo di escursione; anche la volta scorsa abbiamo avuto abbastanza 
fortuna. Ricordiamoci comunque di alcuni anni passati in cui dovemmo annullare 
ben 3 gite in tre mesi a causa di piogge insistenti. Ma tant'è, per cui 
godiamoci questo sole.
Diciamo innanzi tutto la novità di questa gita: il Gruppo "La Borra Trekking" ha 
partecipato con noi alla gita per la prima volta e diciamo pure, dopo esserci 
conosciuti, che si poteva fare anche prima... Lo spirito escursionistico che ci 
ha sempre animato lo abbiamo riscontrato anche presente negli amici della Borra 
e speriamo di ripetere in seguito questa positiva esperienza.
Numerosissimi partecipanti, quasi 50, compreso anche una simpatica cagnetta, 
Nerina. Non eravamo più abituati a questa moltitudine. Citiamo volentieri 
Pasquale, della Borra, un simpatico signore di 86 anni che dà pappa e cena a 
molti giovanotti. A questo punto Carlo Strazzullo è diventato l'anzianotto in 
seconda, ma non crediamo gli dispiaccia......
Il giro si è svolto tranquillamente, partendo dal castello di Mugnana e 
percorrendo un giro ovoidale di ca. 15 km. con vari saliscendi. Stupenda sosta 
per il pranzo nel borghetto "Castello di Cintoia",  meravigliosamente 
ristrutturato e collocato in ottima posizione sulla valle dove scorre il 
torrente Sezzate.
Passaggio nel fango    
In mezzo al 
biancospino    
Studiando la 
cartina      
La Ca' Monte    
Castello Cintoia 1     
Castello 2     
Castello 3
Castello 4   
 Carlo 
Strazzullo    
Il pranzo 1     
Il pranzo 2    
Il Gruppo     
Attraversamento 
torrente   
Piccola cascata    
Castello Sezzate
 
15 APRILE 2007 - I MONTI DELLA CALVANA - PRATO
Non saprei come cominciare a raccontare questa a 
dir poco bellissima escursione. Intanto diciamo che questa primavera appena 
iniziata continua a regalarci giornate splendide, contrariamente a qualche tempo 
fa. Infatti non abbiamo ad oggi saltato nessuna gita. A dire il vero questa 
volta alcune signore si sono un po' preoccupate del dislivello e non sono 
venute, ma avevamo anche detto che la difficoltà era media, quindi bisogna 
sempre "osare". Ci dispiace perciò veramente perché hanno perso stupende vedute 
dall'alto dei monti della Calvana (vedere le foto). I partecipanti sono stati 
18, un numero giusto anche controllabile e con più possibilità di "parlare" tra 
di noi di quando siamo in tanti.
Statistiche: ca. 29.000 passi per un totale di circa 18 km.
Questo giro era già stato fatto da Paolo Morelli lo scorso anno ed è valsa 
veramente la pena di ripeterlo col nostro gruppo. Lasciate quindi le auto alla 
chiesa di Filettole ci incamminiamo per sentiero 40 verso la Sella di Valibona, 
sempre in costante ma non ripida salita. Qui finisce l'ombra del bosco e inizia 
una bella salita di ca. 250 m. verso il Monte Cantagrilli 818 m., il punto più 
alto. Questo poggio prende evidentemente il nome dalle migliaia di grilli neri 
che vediamo nascosti in buchi nel prato, salendo(vedere foto del grillo nella 
mano di Paolo Berti). Non appena ci avviciniamo si rintanano dentro ed è 
difficile vederli. Inoltre ci fa compagnia una bella mandria di mucche  
bianche che risaltano nel verde intenso del prato.  Un vento di grecale ci 
raffredda un po' la schiena mentre davanti un caldo sole quasi estivo ci 
abbronza e ci fa anche sudare (speriamo di non aver preso malanni!).
Giunti infine sul Poggio Cantagrilli ci attrezziamo per il solito lauto pranzo 
mentre osserviamo poco distante un altro gruppo di mucche e di cavalli che 
stanno facendo la siesta (si vede che anche per loro l'ora di pranzo è sacra).  
Da qui in poi per fortuna la salita termina e scendiamo lentamente verso la 
Retaia m. 753, da cui un sentiero ora più ripido ci fa scendere verso Filettole.  
Da notare che i segni del CAI Prato, spesso ben evidenti, ad un certo punto ci 
abbandonano e, proprio quasi alla fine del percorso, perdiamo un po' di tempo 
per ritrovare la "retta via". Marcello, ben noto per il suo senso di 
orientamento, ci suggerisce, sicuro di sé, di prendere una certa direzione. 
Purtroppo per lui si è sbagliato di nuovo e per fortuna che troviamo 2 residenti 
che ci indicano il sentiero esatto (anche se poi si rivelerà anche questo poco 
segnato costringendoci a inventarci il ritorno verso la chiesa che vediamo poco 
più sotto). Diciamo anche che la causa è stata la costruzione in corso di una 
casa di proprietà di Bobo Vieri, con modifica del terreno circostante e 
scomparsa dei segni.  Per concludere comunque un'ottima gita.
13 MAGGIO 2007 - LE ROVINE DI CASTELVECCHIO E IL CANYON "BOTRO AI BUCHI"
Originariamente prevista per la domenica 6 
maggio e rimandata ad oggi per troppa pioggia. In effetti la settimana 
precedente è stata splendida, con sole e temperature in aumento, quindi ci siamo 
decisamente avventurati in questi luoghi, anche se l'acqua caduta 9 giorni fa ha 
creato un problema, come diremo dopo.
Alla partenza un "gruppino" non molto numeroso di 13 persone: Spartaco, Paolo 
M., Paolo Coltelli, Sauro, Carlo, Alessanddro, Antonio Cappelletti e signora con 
Albarosa, Leonardo e Giuliana Borsellini e gradito ritorno di Chiara e Riccardo 
(il fissato con la mountain bike che ogni tanto trova il tempo di venire con 
noi!).
Lasciate le auto meno una (la utilizzeremo alla fine per riprendere le altre)nel 
borghetto di S. Donato prendiamo subito lo stradello sterrato che ci porta alle 
rovine di Castelvecchio, borgo millenario in rovina. Il "botro ai buchi" verrà 
più tardi. Da qui scendiamo veloci nel fondovalle, percorrendo il greto in secca 
(per fortuna!) di un torrente chiamato Botro delle Torri. Improvvisamente ci 
troviamo in un ambiente estremamente selvaggio, percorso pochissimo da umani 
(addirittura troviamo la carcassa maleodorante di un cinghiale). Lo dobbiamo 
percorrere per arrivare al fondovalle dove inizia l'altro canyon oggetto della 
nostra escursione. Purtroppo dobbiamo camminare su pietre e grossi macigni e le scarpette poco adatte di una signora ci fanno 
rallentare un poco l'andatura. Per fortuna quasi tutto il tratto è in ombra e 
abbastanza fresco, vista la giornata calduccia. Comunque, confortati 
dall'elevato senso di orientamento di Paolo Morelli, arriviamo infine alla mèta, 
dove abbiamo lasciato 1 auto. Qui ci sono alcune defezioni:  Giuliana e 
Albarosa, un po' stanche, preferiscono aspettarci all'ombra di un albero; tutti 
gli altri si avventurano verso il canyon. Direi di rimandare alla visione delle 
foto ogni commento; aggiungiamo che lì l'aria era molto fresca e umida, le rocce 
piuttosto bagnate e scivolose. siamo comunque tutti arrivati fino ad un punto 
critico dove avremmo voluto utilizzare la famosa scaletta metallica preparata da 
Marcello Malacarne (che oggi mancava). Purtroppo non era così semplice e abbiamo 
dovuto rinunciarvi. Inoltre, come dicevo all'inizio, abbiamo dovuto arrestarci 
davanti a una pozza d'acqua (vedi foto) il cui livello era molto aumentato 
rispetto a quando l'avevamo vista in tempi pregressi. Comunque abbiamo potuto 
percorrere la parte più bella del canyon nei due sensi.
Percorsi ca. 10.000 passi per un totale di quasi 10 km.
20  MAGGIO  
2007  -  LA FERRATA  "SIGGIOLI"
Ovviamente le difficoltà di questa escursione 
hanno ridotto sensibilmente il numero dei partecipanti. Del resto era previsto. 
Quindi alla partenza siamo in 9: Spartaco, Marcello, Riccardo, Alessandro e 
Bruna, Paolo e Rossella, Enzo e Luisa. In effetti ci siamo meravigliati della 
presenza di Bruna, ma poi ci ha detto che veniva giusto per passare la domenica, 
senza idee velleitarie di ferrate e cose varie.  Il meteo ci ha assistito 
anche stavolta; stupenda giornata, magari un po' più calda del previsto - 
l'estate sta arrivando di gran carriera!  Forse, col senno di poi, saremmo 
dovuti partire un po' prima, ma è andata così.
L'intenzione era di lasciare le auto il più possibile vicino alle cave 
antistanti l'attacco della ferrata (che poi si chiama in realtà "ferrata 
Tordini-Galligani", anche se tutti dicono "la Siggioli"), ma le cattive 
condizioni della strada ci hanno fatto fermare prima. Abbiamo così perso una 
buona mezz'ora. Inoltre, e non ne avevamo idea, l'inizio della ferrata si trova 
ben al di sopra della cava di marmo per cui, sotto un sole implacabile, in 
ripida salita e in mezzo al biancore del marmo, siamo arrivati alla partenza un 
po' tarduccio, quasi le 12. In effetti c'è da dire che è stato quasi più 
faticoso l'arrivare alla ferrata che non la ferrata stessa. Comunque i problemi sono purtroppo iniziati qui in 
quanto Luisa, seppur con tanta buona volontà, ha avuto grosse difficoltà ad 
arrivare in cima; soprattutto perché non si è adeguatamente imbottita di calorie 
(con barrette energetiche, cioccolato o altro). E' ovvio che lo sforzo è notevole, il 
dislivello pure (ca. 400 m. e tutti in ripida salita) e inoltre il sole batteva 
forte, aumentando la fatica. Marcello e Riccardo sono "volati" subito in 
cima,alla Foce Siggioli, mentre Luisa, Enzo e Paolo (che ha molto aiutato la 
Luisa) sono arrivati dopo 1 ora abbondante.
Temiamo che Luisa ci penserà 2 volte prima di riaffrontare un'altra esperienza 
simile; comunque si tratta pur sempre di una esperienza positiva, purché si 
concluda senza inconvenienti.
22  LUGLIO  2007   -   I  LAGHI  DI  
PRATO SPILLA
Saltata la gita di giugno, riusciamo a effettuare quest'ultima prima delle ferie 
estive. Il gran caldo dei giorni precedenti ha purtroppo lasciato spazio a dei 
fastidiosi nuvoli carichi di umidità ma non di pioggia, della serie ....sembra 
che lo faccia apposta..... - ma non ci lamentiamo perché quest'anno è andata 
sempre bene.   Siamo comunque un numero esiguo, sarà il periodo, il 
caldo o chissà. Spartaco, Alessandro, Danilo, Paolo Morelli e Paolo Berti, Paolo Coltelli, 
Renzo di Lucca e un suo amico e inoltre Giuseppe Petracci (del gruppo La Borra) 
con famiglia. 
Al Passo di Lagastrello ci immergiamo nel nuvolo accompagnati da un forte vento 
che sale dal mare e che purtroppo ci seguirà fino alla fine della camminata. Per 
fortuna sul versante emiliano la situazione è migliore, anche se, arrivati a 
Pratospilla, il vento e i nuvoli riappaiono. In effetti abbiamo pure le 
mani intirizzite e inoltre siamo poco attrezzati con abiti più pesanti; ma come 
si fa, siamo partiti da una temperatura tropicale e non pensavamo di trovare 
l'autunno! Ad ogni modo, arrangiati alla meglio, iniziamo il percorso nel 
"Parco dei 100 Laghi" partendo dal lago Ballano, quindi il lago 
Verde, il lago di Compione e i bellissimi laghetti di Sillaro, posti proprio 
sotto il crinale a ca. 1750 m. di altitudine. Mentre salivamo verso i laghi di 
alta quota un vento impetuoso ci sospingeva indietro, le nuvole turbinavano 
intorno a noi e ci ritrovavamo improvvisamente nella nebbia. Poi il sole 
all'improvviso squarciava le nubi e ci appariva un bellissimo paesaggio alpino 
con il verde intenso dei prati e l'azzurro del cielo. Insomma, man mano 
che le nuvole lasciavano il posto al sole, abbiamo pensato che ne è valsa 
veramente la pena di venire qui anche con un tempaccio. 
Una nota curiosa: abbiamo trovato una piccola trota nascosta in una pozza 
d'acqua alcuni metri sotto il lago Compione (forse era tracimata giù durante una 
piena e adesso era imprigionata); è stato effettuato un salvataggio riportandola 
nel laghetto superiore - vedere le foto.
Il pranzo è stato consumato in una piccola vallata al riparo (relativamente) 
dal vento, un  po' infreddoliti.
Nel complesso abbiamo percorso quasi 13 km in un bell'anello che ci ha fatto 
conoscere una nuova zona del nostro Appennino, meritevole di essere rivisitata.
16  SETTEMBRE  
2007   -  IL "TRENONATURA" DELLA VAL D'ORCIA
A dire il vero ci aspettavamo una maggiore 
partecipazione, vista la tranquillità dell'escursione; eravamo in 18: Carlo, 
Spartaco, Francesco Tonissi, Alessandro B., Alberto Bernardi e amici (6) Berti 
Paolo con famiglia (3), Ivana, Renzo e Bianca Badalassi, Maurizio e Nicole. 
Vediamo gli assenti:
Giustificati: Giovanna Amoriello (ruota auto forata), Claudia F. (auto dal 
meccanico), Danilo (era a fare la ferrata, probabilmente), Paolo Morelli (forte 
mal di schiena).
Ingiustificati: Marcello Malacarne (senza Mirella non si muove.....), Paolo e 
Rossella (non ne avevano voglia.....). Per questi ultimi, sempre presenti alle 
gite eccetto questa, un tribunale speciale deciderà la pena da infliggere. 
Tornando alla giornata di trekking c'è da dire che tutte le previsioni di bel 
tempo sono state purtroppo smentite, ma andiamo per ordine. Prendiamo il trenino 
a Siena e scendiamo alla stazione (si fa per dire!) di Casalta, nei pressi del 
fiume Orcia. Da qui saliamo per stradello in ripida salita per circa 200 m. di 
dislivello. L'ora un po' tarda (circa le 13) e il sole con relativa afa ci fanno 
sudare notevolmente e non appena troviamo uno spazio adatto (presso un 
agriturismo) ci fermiamo a pranzare. Ci giungono intanto notizie da casa 
relative a forti piogge. Noi gongoliamo perché abbiamo il sole, ma poco dopo un 
nuvolone grigio si gonfia velocemente sparandoci addosso in men che non si dica 
uno scroscio di pioggia, pareggiando il conto con il sole che avevamo preso in 
maniera abbastanza forte poco prima.  Comunque alla fine il tempo ci ha 
voluto bene perché i nuvoloni si sono trasferiti verso Nord lasciandoci 
tranquilli per il resto della serata e permettendoci di visitare la bellissima 
abbazia di S.Antimo. In fondo la pioggia ha costituito una variante piacevole 
alla gita (ma per fortuna non è stata molta altrimenti eravamo nei guai!).
Alle 16,48 riprendiamo il trenino alla stazione di M. Amiata e arriviamo a Siena 
alle 18,16, come da programma.
30  SETTEMBRE  
2007   -  LE DOLOMITI DI ARGILLA
Escursione un po' "motosa", soprattutto 
all'inizio. Le piogge di alcuni giorni prima hanno in effetti reso il terreno 
dei campi che abbiamo attraversato un po' fangoso, ma nel complesso poi il bel 
sole ha asciugato la terra.
Ci siamo ritrovati con alcunii amici della "Borra Trekking",  Gabriele e 
Giorgio con le  famiglie (Giorgio in particolare si è sobbarcato uno zaino 
con la piccola figlia, che peraltro si è comportata benissimo). In totale 
eravamo circa in 25 + o -. Paolo e Rossella, Spartaco, Alessandro e Bruna, 
Alberto Bernardi, Enzo 
e Luisa, Sergio, Paolo Morelli e Federica, Paolo Berti, Danilo, Marcello Melai e 
Marcello Malacarne,  Antonino; speriamo di averli citati tutti!. 
Abbiamo percorso circa 14 km toccando il piccolo borgo di Piantravigne e il 
paese di Castelfranco di Sopra, il tutto in un paesaggio veramente nuovo e 
caratteristico, che non immaginavamo di trovare. Diciamo GRAZIE a Paolo Morelli 
che con tanta pazienza scova sempre nuovi posti su Internet e in  effetti 
ci permette di conoscere luoghi della nostra Toscana che magari non avremmo mai 
trovato da soli.
Intorno ai paesi suddetti si trovano queste "dolomiti" di argilla, alte anche 
alcune decine di metri, che talvolta sembrano "uscire" dal terreno ripidamente e si ergono nella 
loro maestosità. Ma suggeriamo di andare alla pagina delle foto per rendersi 
conto di che cosa siano. Il tempo è stato molto clemente e ci ha regalato una 
bellissima giornata di sole, dopo alcuni giorni veramente brutti, con vento e 
pioggia. Forse era anche un po' troppo afoso. Aggiungiamo anche che 
durante il percorso abbiamo trovato uva (molto dolce), servita soprattutto a 
Marcello Melai che aveva dimenticato il pranzo, mele, noci, cachi, ghiande e 
vari animali tra cui papere e diversi cani, alcuni simpatici, altri piuttosto 
abbaioni.
FOTO 
DELL'ESCURSIONE
21  OTTOBRE  
2007  -   IL MONTE  ALTISSIMO
Decisamente questo Monte Altissimo è la nostra croce. Dopo ripetuti tentativi di andarci anche negli anni scorsi, naufragati per varie cause (il tempo ecc.), questa volta, spaventati dalla possibilità di piogge (in effetti se ne sente anche il bisogno), abbiamo deciso di anticipare l'escursione di una settimana. Le previsioni ci davano bel tempo, ma il meteo bizzarro ci ha messo lo zampino anche stavolta. Non è in effetti piovuto, ma una potente goccia di aria fredda, scesa anormalmente dal Polo in questo periodo, ci ha regalato proprio un fine settimana all'insegna di un freddo fuori tempo e di forti venti da est. Ma noi, intrepidi, ci siamo andati ugualmente. Ovviamente gli ardimentosi sono stati pochi e, diciamolo pure, non i soliti noti a cui non fa paura nulla, ma anche amici come Claudia Feneziani con i suoi 3 figli, Giovanna e Dante, e poi Spartaco, Paolo C., Paolo Morelli, Carlo, Marcello, Alessandro, Alberto e Claudia Bernardi. A dire il vero il vento al mattino non soffiava ma, giunti al Colle del Cipollaio, lo abbiamo sentito ululare tra gli alberi, con temperatura intorno ai 3°. Siamo naturalmente partiti lo stesso, attraversando le grandi cave di marmo delle "Cervaiole", visibili anche dal mare e, per sentiero 142, siamo andati in direzione del Passo del Vasotondo. Il percorso è molto bello e panoramico, anche se un po' accidentato. Il vento ci faceva rabbrividire, ci siamo chiusi (chi poteva) nei cappucci delle giacche a vento, come esploratori polari. Purtroppo le bambine Alessandra e Margherita non avevano guanti per cui le manine si congelavano. Ci siamo un po' arrangiati con guanti di fortuna, sciarpe ecc. e siamo arrivati al Vasotondo. Qui ci siamo divisi in 2 gruppi: Spartaco, Paolo C., Marcello, Alberto e Claudia Bernardi ormai hanno deciso di arrivare sulla vetta, sfidando Eolo che soffiava a più non posso; gli altri (e hanno fatto bene!) sono scesi per sentiero 143 alle cave del Fondone per tornare poi alle auto. Il gruppetto intrepido è arrivato infine in vetta, subendo folate fortissime di vento, soprattutto nel tratto finale della salita. Comunque è stato possibile consumare un veloce pranzo con le mani intorpidite. Paolo addirittura aveva le labbra semighiacciate e parlava in modo strano. Bene, non possiamo dire di esserci annoiati...
18  
NOVEMBRE  2007  -  BALCONEVISI / COLLEGALLI
Un'escursione sicuramente "inusuale" rispetto al 
nostro modo di vivere la natura. Ma spieghiamo meglio il senso di questa parola. 
Alcuni giorni precedenti la gita siamo stati contattati da tal Giovanni 
Corrieri, abitante a Balconevisi il quale, essendo venuto a conoscenza della 
nostra prevista escursione, si è offerto di farci da guida, anche culturale, nel 
giro sulle piacevoli colline a sud-ovest di San Miniato. Non potevamo ovviamente 
non accettare e, con nostra sorpresa e anche con piacere, abbiamo scoperto un 
signore che conosce vita, morte e miracoli di queste zone, e non solo; sia dal 
punto di vista storico che culturale e/o paesaggistico. Insomma una vera miniera 
di informazioni. Durante tutto il 
percorso, della lunghezza di circa 19 km. (abbastanza!!) tra vecchie fornaci, 
poderi, resti di pievi ecc., ci ha deliziato con innumerevoli riferimenti a 
fatti del passato, a ritrovamenti archeologici (tra l'altro Giovanni fa parte 
proprio di un gruppo archeologico), 
Il nostro percorso è iniziato dalla Fornace di Collegalli, per poi transitare 
dalla tenuta omonima, dal Chiesino, da Montoderi, Balconevisi in un susseguirsi 
di scorci panoramici e antichi casolari.  Infine, ciliegina sulla torta, ci 
ha pure declamato l'11° Canto dell'Inferno Dantesco (pareva di essere con 
Benigni!) all'interno della chiesa di Bucciano, anch'essa piena di riferimenti 
storici che Giovanni ci ha narrato con dovizia di particolari.
Dimenticavamo di dire che Giovanni ci ha pure mostrato una bellissima raccolta 
(vedere le foto) di fossili da lui ritrovati su queste colline, una volta  
ricoperte dal mare.  Insomma, ripeto, questa escursione è stata per noi una 
vera novità e probabilmente in futuro non escludiamo di ricorrere nuovamente 
alla disponibilità di questo carissimo amico.
Ma non potevano mancare quelle "varianti" che rendono la gita (quando va tutto 
bene...) più "piccante". Tanto per cominciare nei pressi del chiesino di 
Collegalli ad un certo punto ci siamo accorti di aver smarrito Carlo Strazzullo; 
pareva impossibile una cosa del genere e siamo stati in pena per un po' di 
tempo. Che cosa era successo? il buon Carlo non si era accorto della nostra 
deviazione nel bosco e ha continuato ad andare avanti pensando di essere rimasto 
indietro a tutti. E' andato avanti così tanto che è arrivato a Balconevisi da 
dove ci ha telefonato (facendoci pure deviare dall'itinerario previsto..!). A 
questo punto le prossime volte sarà tenuto al guinzaglio....  Infine, 
all'imbrunire, Mario Pistellini non si è accordo del bivio a destra per andare 
alle auto e anch'esso ha continuato a camminare senza ovviamente trovare 
nessuno. E' stato recuperato con l'auto da Giovanni.     Ahi 
ahi ahi,  questi giovinotti....!!  Partecipanti: Spartaco e Laura, 
Paolo e Rossella, Dante e Giovanna, Claudia e la figlia Alessandra, Flavia, 
Alessandro e Bruna, Graziella con amica, Carlo, Pisellini, Paolo Morelli e 
Federica, Enzo e Luisa, Antonino.